Diversamente da quanto si è portati a credere, sono molte le testimonianze artistiche (molto spesso allo stato di frammento) che attestano la vitalità artistica iblea delle epoche precedenti al terremoto del 1693 ossia di quei secoli tra Tardogotico e Rinascimento. Bisogna, tuttavia, osservare come tali categorie vadano relativizzate quando si entra nel merito delle qualità estetiche e dei valori plastici che caratterizzarono i secoli XIV, XV e XVI. Poiché modalità espressive etichettabili come appartenenti a epoche diverse si fondono, qui, come altrove, in una sintesi originale e che, come ha giustamente scritto Marco Rosario Nobile “esplorano una via siciliana, un ‘antico’ autoctono e pervengono a un Rinascimento atipico che affonda le radici in tecniche costruttive locali”.
Tradizione gotica, influssi bizantini, suggestioni iberiche, classicismo si intrecciano per la confluenza, nella Contea di Modica, di scultori e/o architetti e per la qualificata (spesso ingiustamente sottovalutata) presenza di Mastri e Capomastri locali che, non solo lavoravano per una committenza di ampio respiro culturale, ma erano essi stessi al corrente dei movimenti artistici operanti in tutta Europa.
Una variante ricca ed elaborata dell’architettura gotica in Sicilia è rappresentata dallo stile chiaramontano, di cui resta una testimonianza a Modica nel Portale De Leva. Uno stile così chiamato poiché fiorisce nel periodo in cui i Chiaramonte, Conti di Modica dal 1296 al 1392 , una delle più importanti famiglie siciliane (Chiaramonte, Ventimiglia, Aragona, Peralta, Moncada) danno impulso alla costruzione di edifici civili e religiosi.
I Chiaramonte edificarono castelli ovunque in Sicilia all’interno dei loro feudi che si estendevano dalla Sicilia sud-orientale alla Sicilia nord-occidentale.
Tipica dello stile chiaramontano cha caratterizza il Portale De Leva è la decorazione del largo arco gotico: i tre ordini si sviluppano a partire da una cornice orizzontale caratterizzata da un motivo zigrinato all’interno mentre, all’esterno, il motivo decorativo a denti di sega è impreziosito da foglie d’acanto e arabeschi.
La datazione del Portale De Leva è da collocare tra la seconda metà del XIV secolo e il XV secolo. Costituiva l’ingresso alla Chiesa di San Filippo e San Giacomo acquistata nel XVIII secolo dalla Famiglia De Leva e inserita come cappella di famiglia all’interno del palazzo.
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