Così come per le chiese, Modica, o meglio, i modicani, hanno da sempre avuto un particolare legame con le festività religiose, un tempo molto sentite, ma che tutto sommato ancora oggi si difendono piuttosto bene, grazie allo zoccolo duro costituito da centinaia di fedeli, in particolare dei due santi patroni della città, vale a dire S. Giorgio e S. Pietro.
Questa festività si caratterizza per l'attaccamento dei cosiddetti "Sangiorgiari" al simulacro del santo che viene tradizionalmente portato a spalla per le vie della città, in un clima festoso sempre crescente, fino alla parte finale del percorso, direttamente all'interno dell'omonima chiesa, dove il simulacro del santo viene trasportato di corsa all'interno del luogo sacro, quasi a salutare idealmente tutti i fedeli presenti in massa all'appuntamento.
La festa di S. Pietro, invece, è sinonimo di bancarelle. Negli ultimi tre giorni del mese di giugno, solitamente afosi, le tradizionali e variegate bancarelle "invadono" il centro storico della città, attirando, oltre ai residenti, anche persone provenienti dai centri limitrofi o dalle zone rurali. Guardando ogni anno il Viale Medaglie d'Oro dall'alto, si ha come l'impressione di assistere ad un autentico fiume umano in piena, che attraversa le fila di bancarelle sistemate ai due lati del viale, fino alla parte terminale. Da sempre la festa di S. Pietro è croce e delizia per i modicani, a causa di alcuni fattori tutt'altro che positivi, legati soprattutto al problema della viabilità. A Modica il traffico è sempre caotico, ma in occasione della festività del santo patrono, la situazione si complica ulteriormente, e diventa pressoché impossibile circolare. Ma nonostante ciò, sono davvero in pochi i modicani che rinuncerebbero alla festa di S. Pietro e alle tradizionali e sgargianti bancarelle che, con le loro luci, i loro sapori, i loro inconfondibili odori attirano annualmente centinaia e centinaia di visitatori.
Sempre in tema di santi, particolarmente festeggiato a Modica è Sant'Antonio da Padova. Ogni anno, il 13 giugno, è immancabile l'appuntamento presso lo spiazzale del convento dei frati Cappuccini, dove il santo viene festeggiato banchettando a base di fave modicane cotte dagli stessi frati e accompagnati dal vino e dall'inconfondibile pane casereccio.
La festa della Madonna delle Grazie, magari meno "godereccia" delle precedenti, è allo stesso tempo molto sentita e si svolge annualmente nello spiazzale antistante l'omonima chiesa, dopo il tradizionale percorso del simulacro per le principali vie del centro storico. La festa si chiude con il tradizionale "iuocu fuocu", i fuochi d'artificio che, a tarda serata, tingono di sgargianti giochi di luce e di accesi colori il cielo stellato.
La Pasqua si segnala a Modica per l'immancabile appuntamento con la Madonna Vasa-Vasa. Il corso Umberto riesce a contenere a stento la folla di fedeli che si assiepa dalla parte iniziale del corso fino alla chiesa di S. Maria di Betlem per assistere al tradizionale bacio di mezzogiorno tra la Madonna ed il Cristo Risorto. Prima di tale momento clou, la Madonna e il Cristo si cercano per tutto il corso: i due simulacri sono ovviamente portati a spalla dai fedeli. Una particolarità tutta nostrana è caratterizzata dal movimento del simulacro della Madonna, che da sempre ha appassionato ed incuriosito grandi e piccini, che restano incantati quando la Madonna, alla vista del Cristo risorto, allarga e stringe le braccia in segno di gioia ed incredulità, liberandosi dal manto nero che l'avvolgeva per mostrare il classico mantello celeste, mentre delle colombe bianche si librano in volo a testimonianza della incontenibile felicità per il lieto evento.
Sempre nell'ambito della Pasqua, Modica non rinuncia ad una piccola ma significativa tradizione, tutta locale: U Marti i l'Itria, o Martedì dell'Idria. Si tratta di una sorta di "proseguimento" delle festività pasquali, che si festeggia nell'omonima chiesetta sita sulla collina dell'Idria che si affaccia sulla città. Ci si diverte scherzando, giocando ma soprattutto gustando i classici cedri, o piretti, come da tradizione. Questa piccola festicciuola nacque da un vero e proprio equivoco da parte di due massari modicani: la tradizione popolare narra che i due, giunti in prossimità di Modica dopo essere tornati da un lungo viaggio, persero il senso del tempo e, credendo si trattasse del giorno di Pasqua, invece che del lunedì successivo, non attesero oltre e si fermarono per strada banchettando a base di pastieri e cassate.
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