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Itinerario 'L'altra Modica'

Tra gli itinerari bisogna assolutamente consigliare una visita alla sorella della Modica che abbiamo già illustrato: Modica Alta. Il quartiere di Modica Alta, chiamato quartiere Francavilla, è uno dei più antichi e si estendeva dalle mura settentrionali del Castello fino alla attuale Chiesa di San Giovanni. L’itinerario proposto va svolto, preferibilmente, a piedi per poter fruire pienamente dei monumenti che si trovano lungo il percorso principale ma anche, e soprattutto, per poter vivere la dimensione di un antico tracciato viario medievale, fatto di strettoie, vicoli, scalinate. L’itinerario potrà cominciare dal piazzale antistante la Chiesa di San Giorgio, ai lati della quale sono degni di nota due palazzi: Palazzo Polara, a destra della chiesa, e Palazzo Grimaldi, sulla sinistra.

Proseguendo lungo Corso San Giorgio e immettendosi, dopo una curva a gomito, su Via Francesco Crispi, si incontrano in sequenza una serie di palazzetti storici, chiese e conventi. I palazzi storici di una certa rilevanza artistica sono stati dotati di una targa che indica il periodo di realizzazione e i nomi delle famiglie che li hanno abitati o li abitano tutt’ora. Una iniziativa voluta da un noto Club Service. Salendo, a sinistra, Palazzo Cannata, mentre, a destra si trova la Chiesa di San Michele, una piccola chiesa realizzata nel XVIII secolo e, di fronte, la Chiesa di San Giuseppe, una chiesa conventuale costruita nel 1613 e ristrutturata nel 1894 che custodisce una Natività (1511) in marmo policromo realizzata da un ignoto artista locale. Sul lato destro si incontrerà, di lì a poco, il più bel palazzo tardobarocco della città, Palazzo Napolino Tommasi Rosso, con i balconi modellati, le inferriate panciute in ferro battuto e delle interessantissime mensole raffiguranti mascheroni e figure antropomorfe.

Si giunge in Piazza Santa Teresa, dove si potra visitare l’omonima chiesa con il convento annesso, oggi scuola elementare. Proprio a fianco di Santa Teresa (XVIII sec.) si trova il Palazzo Failla (XIX secolo) recentemente ristrutturato e trasformato in Hotel.

Il Ristorante di Palazzo Failla, “La Gazza Ladra”, è un ottimo posto dove fermarsi per il pranzo per quanti vorranno gustare piatti della cucina internazionale e di quella tipica siciliana e modicana in un ambiente estremamente raffinato dove traspare la cura per ogni dettaglio. Chi preferirà invece i piatti della tradizione modicana potrà provare la Trattoria Nicastro che si trova tra la Chiesa di San Teodoro e quella di Sant’Antonino.

Dopo pranzo la passaggiata prosegue verso la sommità della collina. Anche Via Regina Margherita è una strada ricca di palazzi storici e edifici ecclesiastici. La Chiesa di San Nicolò ed Erasmo, annessa, un tempo al monastero, che deve la sua attuale fisionomia a una ripresa architettonica intorno agli anni '30 - '40 dell’Ottocento.

Il Palazzo Floridia, un palazzo del XIX secolo, era l’abitazione di Pietro Floridia, musicista modicano, nato nel 1860 morto nel 1932, grande a apprezzato compositore quasi dimenticato dai suoi concittadini ma non dagli esperti di musica classica. Il Palazzo Solonia Floridia è un esempio tardoneoclassico della seconda metà dell’Ottocento, mentre, Palazzo Salonia-Di Lorenzo- Minardo, un esempio architettonico di fine Settecento. Prima di giungere in cima a Via Regina Margherita, dove regna l’imponente mole della Chiesa di San Giovanni Evangelista, si incontrano la Chiesa di San Ciro e la Chiesa di San Martino con l’annesso convento, trasformato nei primi del Novecento in Ospedale e, attualmente, sede dell’Università.

Posta nella parte più alta della città, anch’essa in posizione scenografica, al termine di una imponente scalinata, la Chiesa di San Giovanni Evangelista dovrebbe, di regola, concludere l’itinerario architettonico della città. Di fatto dopo aver visitato l’interno della Chiesa e aver ammirato i pregevoli stucchi di Sebastiano Giuliano, artista di Palazzolo Acreide, imboccando il vicolo che costeggia il prospetto laterale sinistro della chiesa si può proseguire fino al Pizzo, il punto più alto della città, una stupenda panoramica sulla fuga di tetti della città.

Si prosegue, per le vie Botta e Don Bosco, verso la Chiesa e il Convento di Santa Maria del Gesù. Il gioiello d’arte tardogotica può essere ammirato solo esternamente dal momento che, nel 1865, l’intero stabile fu adibito a carcere ( è possibile visitare l’interno dopo aver inoltrato una richiesta alle autorità carcerarie). Il Convento dei Frati Minori Osservanti con l’annessa Chiesa di Santa Maria del Gesù è uno dei monumenti superstiti dell’architettura del Quattro-Cinquecento siciliano tra i più rilevanti e meno conosciuti. Non subì danni particolarmente significativi dal terremoto del 1693.

La Chiesa e il Convento furono fondati nel 1478 circa e la costruzione è sicuramente correlata ai finanziamenti di Anna Cabrera, Contessa di Modica e Federico Henriquez, figlio dell’Almirante di Castiglia, che sarebbero andati a nozze nel 1481. La fisionomia attuale del Convento e dell’annessa chiesa è un articolato palinsesto architettonico che abbraccia i secoli dal XV al XVIII.

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L’itinerario classico consigliato prende le mosse da un frase di Gesualdo Bufalino che nella città di Modica insegnò lettere nel 1951 e che portò sempre della città un ricordo che traspare dalle parole cariche di affetto e di muta tristezza. Per lo scrittore “ Vivere equivale ad agire in modo che ogni azione possa trasformarsi in ricordo” e, nei suoi ricordi Modica è l’inizio di una Sicilia diversa bagnata da una luce ...

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